23/09/2024
N°31 – Essere sulla lista
Ana ha 27 anni e vive a Tbilisi, in Georgia. Lavora per due organizzazioni queer e per il più grande movimento della società civile del Paese. Le tre organizzazioni, così come Ana e ɜ suoɜ colleghɜ, rischiano di essere etichettatɜ come “agenti stranieri” da quando, lo scorso aprile, il governo ha adottato una copia di una legge russa repressiva. Ana racconta la sua lotta contro questa legge.
15/07/2024
N°29 – Puntare all’obiettivo
Louise è una donna motivata che cerca sempre di eccellere. Al momento si sta preparando per le Paralimpiadi, ma deve già pianificare la prossima fase della sua carriera, il tutto vivendo con una disabilità.
01/07/2024
N°28 – Per causa di forza minore
Fode*, un giovane guineano di quasi 16 anni, è arrivato a Parigi a settembre dopo aver attraversato il Mediterraneo. Qui, come la maggior parte deɜ minori non accompagnati, si trova in un limbo giuridico in cui le autorità non si occupano di lui. Un arrivo in circostanze che non avrebbe potuto immaginare più dure.
17/06/2024
N°27 – L’arte della gioia
Olga ha 35 anni e vive a Kyiv, in Ucraina. Lavora come clown negli ospedali della capitale da più di cinque anni. Nel marzo 2023, insieme alla collega Marina, ha co-fondato l’associazione no-profit БУП. Dall’inizio dell’invasione russa, Olga e Marina sono membri onorari dell’organizzazione italiana Soccorso Clown. Sotto la guida di Vladimir Olshansky, il loro maestro, insegnano clownerie in tutta Europa.
13/06/2024
N°26 – Soldi, soldi, soldi, quanti soldi
Marlene ha 32 anni e fa parte delle persone “ricchissime”, avendo ereditato la fortuna della nonna multimilionaria. Per anni ha pensato a come ridistribuire questa ricchezza. Nel 2024 ha lanciato ufficialmente il Guter Rat: un’assemblea di 50 cittadinɜ estrattɜ a sorte per decidere insieme i modi migliori per “restituire” alla società la propria ricchezza in maniera democratica.
13/06/2024
N°25 – La pioggia e il bel tempo
Joseph ha 56 anni. Viene da una lunga stirpe di agricoltorɜ maltesi. A causa dei cambiamenti climatici, ha dovuto cambiare il ritmo delle sue piantumazioni, ma soprattutto ha dovuto investire in enormi bacini idrici per far fronte alla siccità che colpisce il Paese. Questo non gli impedisce di preoccuparsi del futuro della terra dell’isola e deɜ suɜ agricoltorɜ.
06/05/2024
N°24 – La battaglia delle anziane
Anne è un’attivista ambientale di lunga data. Nel corso della sua carriera di rappresentante eletta, ha scoperto che “il coraggio politico ha una geometria variabile”. Così, dopo il suo ultimo mandato nel 2015, ha unito le forze con Le “Anziane per il clima” in una lunga e vittoriosa battaglia legale, che ha portato questa associazione di donne over 64 alla Corte europea dei diritti dell’uomo.
22/04/2024
N°23 – Vite e scatole
Valerius è il proprietario di una ditta di traslochi. È nato in Bielorussia, ma è arrivato in Germania all’età di 18 anni come Spätaussiedler, ovvero come emigrante tedesco rientrato in Germania molto tempo dopo rispetto a quando la sua famiglia aveva lasciato il Paese.
10/04/2024
N°22 – Dalla disobbedienza civile al Parlamento
Sylvia, falegname di 49 anni, vive a Dortmund con i suoi due figli. Un anno fa si è unita a Letzte Generation (Ultima Generazione). Il gruppo di protesta, noto per gli scioperi della fame, il lancio di purè di patate sui dipinti nei musei o per le azioni dellɜ attivistɜ incollatɜ per strada, ha recentemente annunciato la volontà di candidarsi alle elezioni europee.
25/03/2024
N°21 – Impressa nella pietra
Róisín è presidente della feminist society dell’Università di Galway, dove studia legge. Nelle ultime settimane si è battuta per una modifica della Costituzione irlandese, che menziona, tra le altre cose, il posto delle donne in casa. Questa modifica è stata respinta dal referendum costituzionale dell’8 marzo. Sulla scia di questa sconfitta, continua a credere che questo cambiamento di vocabolario sia necessario.
25/03/2024
N°20 – Jupiter e i femminielli
Jupiter è nata e cresciuta a Napoli. Ha due profili Instagram, che coesistono così come le sue due identità: quello di Jupiter, drag della scena ballroom napoletana, e quello di Antonio, il nome che è scritto sulla sua carta d’identità.
26/02/2024
N°19 – Lavorare sul campo
Vivienne è cresciuta nella fattoria di famiglia nella Renania Settentrionale-Vestfalia, in Germania. Ora studia scienze agrarie per diventare un’agricoltrice come suo nonno, suo padre e suo fratello. È però preoccupata per il futuro dellɜ agricoltorɜ tedeschɜ.
14/02/2024
N°18 – Tornare a casa
Dodici anni fa, Masha ha lasciato la Russia per studiare e poi lavorare in diversi Paesi europei. Condivide con noi le sue impressioni da un recente viaggio di dieci giorni a Mosca, dove non andava dall’inizio dell’invasione in Ucraina.
31/01/2024
N°17 – Felicemente sobriɜ
Sebbene oggi Ville indossi con orgoglio un cappellino con la scritta “straight edge”, gli ci è voluto un anno prima di identificarsi chiaramente in questa maniera, per la “paura di tornare a bere”. Mentre questo fotografo e musicista finlandese scrive un libro sul suo percorso, da un consumo massiccio di alcool a uno stile di vita privo di etanolo, tabacco e carne animale, fa il punto sulla sua vita prima e dopo questo cambio d’approccio.
04/01/2024
N°15 – Da una guerra all’altra (Parte II)
Bessan è nata in una famiglia palestinese che si è rifugiata in Siria, Paese che ha lasciato a sua volta a causa del suo coinvolgimento nella rivoluzione siriana. Le piace dire di essere palestinese, perché “è un orgoglio, un’opportunità, ma anche, in fondo al cuore, un po’ una sfortuna”. Un sentimento e una lotta interiore che prova a spiegarci, anche se “come si dice in arabo, ‘la mano che è nell’acqua non è la mano che è nel fuoco’” – ovvero, non si può provare quello che prova lei.
06/12/2023
N°14 – Da una guerra all’altra
Daria, suo marito e due deɜ suɜ figlɜ, hanno lasciato la loro casa a Mosca dopo l’invasione russa dell’Ucraina, si sono stabilitɜ a Tel Aviv, in Israele, e hanno lasciato anche lì la loro casa dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Daria ha provato a spiegare cosa si prova a fuggire e dover lasciare la propria casa due volte.
22/11/2023
N°14 – Europea a metà
Aulonë è la redattrice per il Kosovo della rivista Kosovo 2.0. Ha studiato scienze politiche e genere all’Università di Prishitina e in Kansas negli Stati Uniti, e ha voluto parlarci del suo “strano” rapporto con l’UE.
15/11/2023
N°12 – Nelle dimore della mafia
Eleonora è cresciuta in Italia. Ora vive a Fier e da un anno e mezzo lavora al progetto KeBuono con l’associazione Engim. Nel 2018, per la prima volta in Albania, è stata affidata a Engim la gestione di un immobile confiscato alla mafia, che ora ospita una pasticceria sociale. Il Paese ora ne conta X.
11/10/2023
N°9 – Drag, Brillantini e politica
Belligerency è il nome d’arte di Sergejs, artista e cofondatore dello spettacolo drag & queer “Propaganda” di Bruxelles. Belligerency ha origini lettoni e armene e con ɜ suɜ co-fondatorɜ Krasna e King Kovaci cerca di mettere in luce la queerness emarginata e cancellata e di dare voce alla comunità LGBTQIA+ dell’Europa orientale, meridionale e dell’Asia occidentale. I loro spettacoli passati hanno incluso performance sull’invasione russa dell’Ucraina, il genocidio armeno, le repressioni politiche nell’Unione Sovietica e le rivoluzioni.
28/09/2023
N°8 – Quando tutto va a fuoco
Quest’estate, Nicolas e 24 pompierɜ francesi hanno trascorso un mese e mezzo in Grecia per una missione di preposizionamento. Questo sistema, che consente alle unità di diversi Paesi europei di coordinare le proprie forze, è stato creato dal Meccanismo europeo di protezione civile in previsione degli incendi estivi. Nel giro di due mesi, questi incendi hanno devastato centinaia di migliaia di ettari del Paese e Nicolas e colleghɜ li hanno combattuti. Mentre la missione volge al termine, il capitano riguarda a queste calde settimane.
28/09/2023
N°7 – Queer in esilo
Come persona trans, Mark non sentiva di vivere in un “ambiente favorevole” nella sua Russia e sognava di andarsene. Il conflitto in Ucraina e la possibilità di essere chiamato alle armi lo hanno spinto a farlo prima del previsto. Ma le varie richieste di un visto umanitario per proseguire la sua vita altrove non hanno avuto risposta, così Mark è in attesa da mesi, “bloccato” in Tagikistan.
10/08/2023
N°5 – Occupy McDonald’s
Nour è stato manager del ristorante McDonald’s di Saint-Barthélémy, nella periferia nord di Marsiglia, e ora gestisce Après M, il fast-food creato dallɜ ex dipendenti dell’azienda americana dopo una lunga lotta. Ha scelto di raccontare una delle fasi più intense di questa lotta, che secondo lui dimostra che bisogna essere dispostɜ ad andare fino in fondo, perché “può durare un anno, due anni, dieci anni, vent’anni, ma alla fine ripaga”.
10/08/2023
N°4 – Ai Due Lati Del Nagorno-Karabakh
Quando Marat nacque a Baku nel 1989, l’Unione Sovietica era al capolinea e stava scoppiando la prima guerra tra Armenia e Azerbaigian. In ballo c’era la creazione della Repubblica del Nagorno-Karabakh da parte degli armeni residenti nella regione, appartenente ufficialmente all’Azerbaigian. Alla prima guerra (1989-1994) ne seguì una seconda nel 2020. Nel frattempo, Marat, suo padre armeno e sua madre azera, emigrarono a Mosca e poi a Seattle. Marat ci parla dell’influenza che questo conflitto ha avuto sulla sua vita e sulla sua identità.
10/08/2023
N°3 – La lingua del cuore
Thomas è un “bretone puro”. Ha lasciato la sua regione a 18 anni e vive a Malta da oltre cinque anni con la sua moglie ungherese e i loro due gemelli di otto anni. Oggi è in grado di sostenere una conversazione in otto lingue, ma ha un rimpianto. Quando era bambino, la sua famiglia non gli ha mai insegnato il bretone. Così, quando sono nati i suoi figli, ha deciso in maniera spontanea di parlare loro in questa lingua.
10/08/2023
N°2 – Acqua e armi
Simon è un attivista ambientale belga. Il 25 marzo, insieme a migliaia di altre persone, ha partecipato a una manifestazione di due giorni a Sainte-Soline, in Francia, per impedire la costruzione di un mega bacino, un enorme riserva d’acqua di 628.000 m3. La manifestazione è stata duramente repressa – sono state lanciate più di 5.000 granate – con 47 persone ferite dai gendarmi e 200 da chi manifestava, di cui 40 in modo grave. Venendo a Sainte-Soline, Simon sente di aver partecipato a una fase molto importante del movimento ambientalista.