window.dataLayer = window.dataLayer || []; function gtag(){dataLayer.push(arguments);} gtag('js', new Date()); gtag('config', 'G-XZCLKHW56X'); Drag, Brillantini e politica - Ereb

Drag, Brillantini e politica

11/10/2023

Bruxelles, 27 settembre 2023
Il giorno dello spettacolo inizia presto. Preparo tre borse: una dell’IKEA, una per il trucco e un’enorme valigia, dove metto le parrucche, i miei vestiti, il trucco, gli oggetti di scena. Mi rado tutte le parti del corpo in cui non voglio che ci siano peli. Salgo sul taxi e arrivo al luogo dello spettacolo.

È qui che inizia la magia: quando inizio a truccarmi. Mi piace metterci3 ore, se ho tempo. Inizio cancellando il mio viso per costruirne uno nuovo. Preparo la tela. Quindi nascondo le sopracciglia sotto uno strato di trucco. Ho la barba a zero, ma applico uno strato di colore in più perché non si intraveda. Poi metto il fondotinta e in pratica, a quel punto, sono in 2D. Sembro un uovo, il mio viso non ha più dimensioni. Rimuovo Sergejs.

Poi inizio a modellare il mio viso con il contorno. Scolpisco le guance, una fronte più piccola. Metto le sopracciglia in un posto completamente diverso da quello in cui sono normalmente. Ora ho una struttura, ho uno scheletro di ciò che sarà. E poi arrivano gli occhi. Ho degli occhi enormi, ma li esagero ancora di più perché l’essere drag vuole anche dire eccedere, essere di più, essere più grande.

Faccio sempre le labbra per ultime. Prima che le labbra siano a posto, non le sento. Ma non appena le disegno – e sono molto più esagerate rispetto alla mia linea normale – mi guardo e ci sono: ok, Belligerency è qui. Poi metto una parrucca ed è allora che completo la fantasia. Ora sono Belligerency.

Indosso il costume: tra pochi minuti salirò sul palco, per dare il via al prossimo Propaganda.

Propaganda è lo spettacolo che abbiamo creato l’anno scorso quando abbiamo notato che le persone di alcuni specifici gruppi emarginati non erano molto rappresentate nella scena culturale e dell’intrattenimento. Volevamo far conoscere quello che succede altrove, fuori dall’Europa occidentale. L’idea è di mescolare l’intrattenimento e lo spettacolo con la politica, perché l’essere drag non sono solo scintille e lustrini, ma può avere una funzione educativa.

Io sono per metà armeno. Da quando sono entrato nel mondo del drag, ho ricevuto molte minacce di morte e molte altre cose orribili. Per tante persone, non si può essere armenɜ se si è queer e non si può essere queer se si è armenɜ.

Ma è una parte importante di me e la porterò in scena. E quando si discute di politica, del genocidio armeno e della guerra in Artsakh (Artsakh è il nome dato dallɜ armenɜ al Nagorno Karabakh, ndr), ne parlerò, perché nessuno ne parla. E sento che le persone in Artsakh sono senza voce. Non vengono notate. Sono una specie di fastidio, e bisogna parlarne.

Alla fine dello spettacolo, ho incorporato tutte le cose brutte che la gente e la mia famiglia mi hanno detto. Qualcuno mi ha mandato un messaggio del tipo: ti violenterò finché non sarai più un problema. Un altro messaggio diceva: sei una vergogna per la nostra famiglia.

Fare una performance di fronte a un pubblico mi aiuta anche a disconnettermi da tutto questo. Lascio sul palco l’energia negativa che mi viene costantemente indirizzata in quanto persona armena queer, e la condivido con qualcun altro.

Questo è il potere dell’essere drag. Ti libera. Ti dà tanta libertà. Ti senti così potente. È come un’armatura. È come un’arma, un’arma segreta che possiedi. Sei invincibile, quando sei drag.

Belligerency

Belligerency è il nome d’arte di Sergejs, artista e cofondatore dello spettacolo drag & queer “Propaganda” di Bruxelles. Belligerency ha origini lettoni e armene e con ɜ suɜ co-fondatorɜ Krasna e King Kovaci cerca di mettere in luce la queerness emarginata e cancellata e di dare voce alla comunità LGBTQIA+ dell’Europa orientale, meridionale e dell’Asia occidentale. I loro spettacoli passati hanno incluso performance sull’invasione russa dell’Ucraina, il genocidio armeno, le repressioni politiche nell’Unione Sovietica e le rivoluzioni.

Rimani aggiornata/o, iscriviti alla nostra newsletter

Iscriviti