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N°25 – La pioggia e il bel tempo

13/06/2024

Mġarr, 8 maggio

Vengo da una lunga stirpe di agricoltori. Ho rilevato l’azienda agricola di mio padre con mio fratello nel 1993. E ho potuto vedere i cambiamenti del clima. Chiunque neghi ancora l’esistenza di una crisi climatica non vive nel mondo reale.

Quest’anno, a Malta, abbiamo avuto un inverno molto mite e a marzo abbiamo avuto picchi di caldo di quasi 30 gradi. Non è normale, è una cosa che sta sconvolgendo l’intero ecosistema. Inoltre, non c’è stata pioggia tra la metà di febbraio e la fine di aprile. Niente pioggia per due mesi e mezzo…

Ricordo che da bambino, in inverno, andavamo nei campi con mio padre e a volte tornavamo bagnati. In quel periodo dell’anno poteva piovere per due o tre giorni di fila, una pioggia dolce, lenta, piacevole. Oggi due giorni di pioggia sono molto rari. A dire il vero, non succede più.

Ho registrato i livelli di pioggia dal 2013. Quest’anno, abbiamo avuto solo 247 millimetri di pioggia, mentre la media per Malta è di 550. Siamo sotto di 200 millimetri, il che è un vero problema! E già ci troviamo in una delle regioni del Paese in cui è piovuto di più. In altri luoghi ci sono stati solo 227 millimetri: un vero disastro!

Oggi lɜ agricoltorɜ sono disperatɜ per la mancanza di acqua disponibile per irrigare le loro colture.

Negli anni ’90, tuttɜ avevano un pozzo e prelevavano l’acqua dal sottosuolo. Era gratis, quindi pompavamo e pompavamo e pompavamo… Solo che Malta è un’isola, un Paese circondato dal mare, e quindi siamo finitɜ a raccogliere acqua salata dai nostri pozzi, che non va bene per le colture. Attualmente non possiamo chiedere di più al nostro sottosuolo per soddisfare il nostro fabbisogno idrico.

Per far fronte alla carenza d’acqua, il governo ha sviluppato un sistema di riutilizzo delle acque reflue. Questa “New water“, come viene chiamata l’acqua di questo progetto di riutilizzo, viene filtrata con vari mezzi e poi ridistribuita allɜ agricoltorɜ. È un’ottima alternativa per continuare ad avere una risorsa idrica anche in futuro, nonostante la siccità. Ma per il momento non è ancora del tutto perfezionata. Al momento, non ci permette di avere sempre a disposizione l’acqua.

Nella nostra azienda agricola, ciò che ci fa andare avanti sono le nostre riserve. Sotto le nostre serre abbiamo serbatoi con una capacità di 4,5 milioni di litri. Dentro ci raccogliamo tutta l’acqua che possiamo, non appena piove o c’è acqua disponibile in altri modi. Di solito, questo ci permette di avere un mese e mezzo di scorte in anticipo – una vere e propria boccata d’ossigeno – ma siccome non ha piovuto molto, i nostri serbatoi sono quasi vuoti!

Questi impianti sono molto costosi. Noi abbiamo potuto investire perché siamo un’azienda agricola a conduzione familiare e abbiamo ricevuto sovvenzioni dall’UE, ma non tuttɜ sono così fortunatɜ. Accanto a noi ci sono due giovani fratelli, di appena 25 anni, che dipendono esclusivamente dalla “New water” del governo. Non ricevono acqua da quindici giorni e hanno già perso alcune delle loro colture. 

Qualunque cosa accada, abbiamo bisogno di pioggia! È vitale. Sostiene l’intero ecosistema della nostra terra. Senza di essa, la composizione del suolo cambia, diventa molto povera, sabbiosa e spazzata via dal vento. In pratica, se facesse ancora un po’ di anni come questo, il nostro Paese diventerebbe un’isola semidesertica. Spero quindi che il prossimo anno sia positivo!

Ho 56 anni, ma mi metto nei panni deɜ giovani e mi preoccupo per loro. In questo ambiente, oltre a tutti i problemi economici che devono affrontare, ho paura che questa professione scompaia.

Se abbandonano le terre, tutto il nostro paesaggio cambierà. Ci saranno molti campi incolti. In tempi di siccità e caldo intenso, i campi abbandonati significherebbero un rischio di incendio ancora maggiore per il Paese. L’agricoltura rappresenta l’1% del PIL di Malta, ma è essenziale per la conservazione del nostro ambiente.

Joseph

Joseph ha 56 anni. Viene da una lunga stirpe di agricoltorɜ maltesi. A causa dei cambiamenti climatici, ha dovuto cambiare il ritmo delle sue piantumazioni, ma soprattutto ha dovuto investire in enormi bacini idrici per far fronte alla siccità che colpisce il Paese. Questo non gli impedisce di preoccuparsi del futuro della terra dell’isola e deɜ suɜ agricoltorɜ.

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